Ora hai sei miliardi di contatti

Six degrees of separation è la teoria secondo la quale qualsiasi persona, tramite i contatti umani che possiede, possa raggiungere chiunque sulla Terra senza superare una catena di connessione di altre 6 persone.

Non dovrebbe essere forse rivista questa teoria? Se Obama ha il suo spazio su Facebook e io arrivo a lui tramite un solo contatto, forse ormai dovrebbe chiamarsi One degrees of separation. O forse Zero degrees of separation, visto che un contatto di distanza è il minimo da considerarsi (sempre che io non sia disconnesso perfino da me stesso). Cosa comporta? Che è sempre più difficile allontanarsi da tutto e da tutti. Jovanotti cantava che grazie a Chi l’ha visto non si poteva neanche scappare più in santa pace. E Tiziano Terzani? Ne ha fatti pochi di danni…mi immagino il Tibet con le sue montagne affollate di gente che vuole stare da sola. E visto che ci si trova tutti in Tibet, perchè non costruiamo una pista di sci, così da distrarci tra una meditazione e l’altra. Le differenze culturali si sono ormai assottigliate notevolmente. Non mi voglio lanciare nell’ennesima e ritrita analisi sociologico-comunicativa dei nostri tempi. Ormai lo sanno pure i bambini che Youtube ha assunto una funzione sociale, dopo aver imposto uno standard tecnologico. Anche Google Maps ha ormai un’identità riconosciuta come spiccatamente sociologica (“ah-ah….anche tu ti sei fatto la piscina in giardino!”).

Tutti diventano amici, tutti si scambiano effusioni tramite chat o via post, effusioni che forse solo amici d’infanzia potrebbero vagamente pensare di scambiarsi. E tutti si lanciano messaggi di pace e di amore.

Io alla lunga mi annoio. E sotto sotto spero che qualcuno riesca a raggiungere il Six Billion of separation

 

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